lunedì 9 marzo 2009

Andiamo ad analizzare i temi più interessanti dell'ultimo turno di Serie A. Inzaghi conferma di essere animale d'area di rigore, così come Di Vaio, splendido capocannoniere. E poi le difficoltà della Fiorentina e la crisi del Napoli. Chiudiamo con una domanda: la Reggina è già retrocessa?


CAPITOLO UNO - L'arte del "buttarla dentro"
C'è poco da fare: cannonieri si nasce. Si spiega solo così la straordinaria "malattia da gol" di Filippo Inzaghi, uno che a 36 anni ha ancora voglia di stupire come quando ne aveva 20. La tripletta contro l'Atalanta porta il centravanti rossonero a 298 gol tra i professionisti, a soli 2 centri dalla vertiginosa quota 300. Pato, fenomeno già a 19 anni, lo guarda ammirato. E fa bene. Cattedra di docente anche per il signor Marco Di Vaio, un attaccante dato per finito davvero troppo presto e che a Bologna sta invece ritrovando una continuità che forse non si aspettava nemmeno lui. Sono 19 le reti in campionato: capocannoniere per dispersione con quattro centri in più di gente come Milito, Ibrahimovic e Gilardino.
CAPITOLO DUE - Inter, Juve: vittorie da Champions, ma a quale prezzo.
Le due rivali per lo scudetto fanno bottino pieno (i nerazzurri a Marassi contro il Genoa, i bianconeri nel derby della Mole sui cugini del Torino) nel sabato che anticipa le gare di ritorno degli ottavi di Champions League. Vittorie che fanno morale, certo, e che mantengono le distanze fra le due squadre, ma che, proprio in chiave Europa, costano carissimo. La Juve perde Sissoko e Marchionni in vista della sfida contro il Chelsea; Mourinho dovrà invece inventare la propria linea difensiva. Burdisso, stagione finita, e Materazzi, un mese di stop, sono fuori dai giochi, mentre per Samuel e Chivu si spera nel miracolo.
CAPITOLO TRE - Il "male oscuro" della Fiorentina
Prandelli lo chiama così. "Dobbiamo scoprire quale è il male oscuro della Fiorentina", ha dichiarato il tecnico viola dopo la sconfitta interna contro il Palermo. Quello del Franchi contro i rosanero è un tonfo pesante, che mette a rischio il quarto posto in classifica. Prandelli non ha visto quella reazione che invece aspettava dai suoi ragazzi: ed è proprio da qui che nasce tutto il suo rammarico. La Fiorentina, cinque punti nelle ultime quattro partite (in mezzo, il doppio confronto con l'Ajax che ha eliminato i viola dalla Coppa Uefa), sta attraversando un momento particolare. Bisognerà darsi una svegliata, perchè dietro, staccate di un solo punto, Genoa e Roma potrebbero approfittare del prossimo calo di tensione della squadra di Prandelli.
CAPITOLO QUATTRO - Napoli in caduta libera: Reja salta?
Una involuzione che sembra avere poche spiegazioni. I partenopei, oltre ad avere una sorta di blocco psicologico ogni qualvolta giochino lontano dal San Paolo, si sono scoperti vulnerabili anche tra le mura amiche. La storia recente dice che il Napoli non vince da 9 partite nelle quali ha racimolato la miseria di due punti a fronte di sette sconfitte. Una marcia da retrocessione: l'Europa che i tifosi sognavano è un magro ricordo. Ora bisogna guardarsi le spalle piuttosto che puntare alla Uefa. Il ritiro e la chiusura a riccio imposti dalla società non sono serviti. La sensazione è che sia ormai imminente il momento dell'esonero di Reja.
CAPITOLO CINQUE - Gli alti e bassi del Catania di Zenga
Abbiamo ammirato il Catania sotterrare al Barbera il Palermo solo una settimana fa. A distanza di sette giorni sembra cambiato tutto: la squadra di Zenga esce con le ossa rotte dalla sfida interna contro il Siena di Giampaolo. Uno 0-3 che non ammette repliche e che forse è frutto della sbornia post-derby di Sicilia (non ancora smaltita) contro i rosanero. Non è la prima volta che capita: in questa stagione il Catania ha già alternato grandi partite a preoccupanti cali di concentrazione. Proprio su questo dovrà lavorare Water Zenga in futuro.
CAPITOLO SEI - Le romane: l'indispensabilità di Rocchi e Vucinic.
Nel primo dei tre anticipi del sabato pomeriggio, la Roma rischia il tracollo contro l'Udinese di Marino: De Rossi, che deve limitare questo aspetto del suo carattere, si fa prendere dall'agonismo, protesta con troppa veemenza e lascia i suoi in dieci uomini. La Roma può comunque festeggiare la rete, bellissima, di Mirko Vucinic: il montenegrino, inizialmente in panchina perchè non al meglio della condizione fisica, impiega solo quattro minuti per risollevare una partita che stava mettendosi molto male per gli uomini di Spalletti. Contro l'Arsenal, le speranze di qualificazione della Roma sono riposte soprattutto nei suoi piedi. L'altra faccia di Roma, festeggia con il suo capitano: Tommaso Rocchi. Delio Rossi lo manda ancora una volta in panchina e lui in tutta risposta gli regala, con una doppietta da bomber di razza, la vittoria in trasferta contro un Napoli allo sbando. Quando si dice "essere e comportarsi da capitano"...
CAPITOLO SETTE - Reggina già condannata?
Peccato, perchè la Reggina di Nevio Orlandi gioca bene. A Lecce avrebbe anche meritato di vincere. Aveva anche fatto gol con Corradi, ma il direttore di gara non se l'è sentita di convalidare un gol validissimo. E allora i calabresi si ritrovano ultimi in classifica, a meno quattro dal Lecce penultimo e a meno cinque dal Torino che occupa al momento l'ultimo posto che garantirebbe la salvezza. Distanze non incolmabili, ma che comunque cominciano a farsi difficili da recuperare. "Finchè non sarà la matematica a condannare la Reggina bisognerà provarci", tuona mister Orlandi. Vero, ma è necessario fare i punti, soprattutto contro le dirette concorrenti. E magari ci vorrebbe anche un pizzico di fortuna in più...

[fonte: eurosport.it]

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