giovedì 26 marzo 2009

Triangolo amoroso per Lindsay Lohan

Sembra che Samantha Ronson non sia la prima esperienza saffica di Lindsay Lohan: secondo News of the World il primo amore delle Lohan sarebbe stata l'ex fidanzata di Tila Tequila Courtney Semel (nella foto) che ultimamente sarebbe tornata alla carica con l'attrice e che nelle immagini entra in aeroporto a Los Angeles.

Secondo il tabloid inglese, mesi prima della storia con la Ronson la Lohan avrebbe avuto un flirt con la ragazza, che l'attrice di Mean Girls ha tenuto segreto per paura di rovinarsi la carriera. "A ogni party le due ragazze si baciavano e si toccavano nascoste in un angolo, e consumavano grandi quantità di cocaina prima di finire a letto inisieme" ha affermato una fonte vicina alla Lohan.

Secondo E! Entertainment Michael Lohan, il padre di Lindsay, si sarebbe incontrato recentemente con la Semel per pranzo e i due avrebbero discusso animatamente per tutta la durata dell'incontro.

martedì 24 marzo 2009

Laura Chiatti, “L’Infedele” del grande schermo

Il fine settimana al cinema si preannuncia dominato dalle pellicole nostrane. “Il caso dell’infedele Klara” di Roberto Faenza (già autore de “I Vicerè”) racconta la storia, liberamente ispirata al romanzo dello scrittore ceco Michal Vieweg, di un’ossessione amorosa che il musicista italiano, trapiantato nella magica Praga, Luca (Claudio Santamaria) nutre nei confronti della giovane fidanzata, la studentessa Klara (Laura Chiatti, al secondo ruolo da “presunta infedele” dopo il recente “Iago”), bella, indipendente e sua promessa sposa. Il tarlo della gelosia è, talmente, dirompente che l’uomo decide di far sorvegliare Klara dal detective Denis (Iain Glen). In realtà, quest’ultimo non scopre nulla di particolarmente compromettente sulla vita e sulle abitudini della donna, ma, poco a poco, comincia a modificare i suoi resoconti poiché anch’egli rimane vittima del suo fascino irresistibile. Denis, di solito, poco avvezzo alla ossessività nei rapporti di coppia, si trova, invece, a dover fare i conti con un sentimento sconosciuto e insano. Denso di bollenti scene di sesso, il film è concepito dal regista come un modo per riflettere, in maniera non priva di paradossale ironia, su quanto sia stretto il legame tra passione e follia.
A quarantasei anni da “I mostri” di Dino Risi e a trentadue da “I nuovi mostri” di Scola, Monicelli, Risi candidato, tra l’altro, all’Oscar per il film straniero, approda, sugli schermi, “I mostri oggi” di Enrico Oldoini. Certamente, non ci aspettiamo dalla versione attualizzata dei capolavori su citati la stessa forza dissacratoria delle immagini o la medesima devastante satira delle sceneggiatura, ma piuttosto uno spaccato, speriamo non eccessivamente grossolano, degli inalterati vizi dei nostri connazionali. Le premesse per un lavoro ben fatto esistono poiché gli sceneggiatori sono Giacomo Scarpelli e Silvia Scola, figli rispettivamente di Furio ed Ettore, tra gli autori della sceneggiatura del primo film della serie, e il cast annovera nomi di tutto rispetto della nuova commedia all’italiana come Diego Abatantuono, Sabrina Ferilli, Angela Finocchiaro e Claudio Bisio.

Gli americani mandano, invece, in campo il fanta-thriller "Push" di Paul McGuigan e il fiabesco “Racconti incantati” di Adam Shankman. Nel primo, vincitore del Premio della Giuria e del Premio del Pubblico all’ultimo Sundance Festival, gli adolescenti appartenenti a una super razza dotata di poteri paranormali sono, attivamente, inseguiti dall’esercito statunitense per utilizzarli in azioni belliche; mentre nel secondo, prodotto dalla Disney, il comico Adam Sandler si trasforma da improvvisato “boy sitter” a creatore di insospettabili magie.

Infine, “Teza” di Haile Gerima, molto apprezzato al Festival di Venezia dello scorso anno, narra la difficile realtà dell’Etiopia, dilaniata, dopo la fine del colonialismo italiano, da anni di guerra civile e faide tribali, proponendosi, per molti critici, come una sorta di “La meglio gioventú” made in Africa.

Arrivano su Italia 1 le avventure di Kyle XY

Kyle XY è uno dei classici telefilm americani creati per un pubblico adolescenziale e che appassiona, alla fine, un pò tutti. Creato da Eric Bress e J. Mackye Gruber, sceneggiatori di Final Destination 2, narra le vicende di Kyle (Matt Dallas), un ragazzo risvegliatosi in una foresta nei pressi di Seattle senza alcuna memoria della sua vita passata e senza ombelico. Tutta la trama si svolge alla ricerca di varie domande: chi è Kyle? Quali sono i suoi segreti? Perché non ha l’ombelico? Perché non ricorda nulla del proprio passato? E chi è l’uomo misterioso che sembra seguirlo?

a serie è iniziata nel giugno del 2006 in America con una prima stagione composta da 10 episodi, la seconda, premiata dagli ascolti, con 23 episodi e la produzione ha previsto una terza stagione di 10 episodi, che pare sia l’ultima a causa di un calo di popolarità. In Italia invece è già andata in onda la prima stagione su un canale satellitare, mentre la seconda stagione è stata interrotta dopo 13 episodi. Da questa settimana si potrà vedere in chiaro su Italia 1, dal lunedì al venerdì, alle ore 15.50.

lcune curiosità intorno al telefilm si possono trovare nel titolo: le lettere X e Y stanno a indicare il cromosoma X femminile e il cromosoma Y maschile, mentre per questioni di budget, pur essendo ambientato in America, precisamente a Seattle, è stato girato a Vancouver, in Canada. C’è molta attesa, comunque, per un telefilm per teenager che sulla scia di Lost indaga il genere mistery/fantascientifico.

fonte: excite

giovedì 19 marzo 2009

Austria/E' il giorno del giudizio

Ad Amstetten è il giorno del giudizio. Si terrà oggi l'atto finale del processo a Josef Fritzl, il padre mostro che per 24 anni ha tenuto segregata la figlia Elisabeth nello scantinato di casa, abusandone più di 3 mila volte. Anche se l'uomo si è già condannato da solo dichiarandosi colpevole.

SONO COLPEVOLE - Non solo stupro, incesto e segregazione. Anche omicidio colposo e riduzione in schiavitù. Josef Fritzl, l'austriaco accusato di aver sequestrato e violentato sua figlia Elisabeth per 24 anni. "Mi dichiaro colpevole per tutti i capi di imputazione" e di essere responsabile della morte di uno dei figli nati dall'incesto. Cambia quindi idea e si riconosce colpevole di tutti i capi di accusa. La svolta è avvenuta durante l'apertura dell'udienza davanti alla Corte d'Assise di St. Poelten. Nuova puntata a Sankt Poelten per il processo al padre incestuoso austriaco Josef Fritzl.a dichiarato il settantatreenne padre-aguzzino di Amstetten che in precedenza aveva ammesso solo solo l'incesto, lo stupro e la segregazione. Alla domanda del magistrato su cosa lo abbia indotto a modificare la sua dichiarazione, ha risposto: "Il video della testimonianza di mia figlia, mi dispiace". E si è detto "pentito".

ELISABETH IN AULA- "A sorpresa e in incognito: Elisabeth Fritzl, la figlia del 'mostro di Amstetten', violentata per 24 anni dal padre, era in aula nella seconda udienza del processo per vedere la reazione del padre alla visione della sua videotestimonianza di 11 ore.

La notizia è stata data da un quotidiano austriaco, il 'Kurier', che ha citato fonti della clinica dove la donna, oggi 43enne, ha trovato rifugio insieme ai suoi figli. Secondo il quotidiano, Elisabeth sta scrivendo un libro ed è andata in aula per raccogliere impressioni sul processo e vedere la reazione del padre alle sue accuse. La notizia non è stata confermata dal tribunale.

Ma l'avvocato di Fritzl, Rudolf Mayer, che non ha voluto commentare i 'rumor', ha detto che "se qualcuna delle vittime era presente, avrà sicuramente avuto un effetto scatenante". Magari anche sull'improvviso cambio di rotta dell'accusato, che stamane a sorpresa si e' dichiarato colpevole di tutte le accuse, compreso l'omicidio per omissione si soccorso del piccolo Michael, avuto dalla figlia nel 1996.

Dopo il video testimonianza della figlia Elisabeth, oggi 42enne, segregata e violentata per 24 anni nello "scantinato degli orrori" di Amstetten, nella Bassa Austria oggi toccherà alle perizie: due sul sistema d'ingresso e di aerazione della cantina e quella psichiatrica.


IL RACCONTO- Elisabeth ha raccontato di come ha dovuto smettere di lottare, perchè sapeva che la sua vita dipendeva dall’essere collaborativa con il suo aguzzino. Ha raccontato gli orrori degli stupri subiti, abusi che duravano per ore.

Il padre andava nello scantinato armato di scatole di video porno e obbligava la figlia a replicare le scene. Alle volte la donna riportava ferite interne molto gravi a causa dei "giocattoli sessuali" di dimensioni eccessive che il padre utilizzava con lei. Ha raccontato nei dettagli anche la vicenda ritenuta cruciale per incastrare il padre: la morte del piccolo Michael, uno dei 7 figli-nipoti, deceduto nel 1996 per complicazioni respiratorie tre giorni dopo il parto. Fritzl ha poi provveduto a bruciare il corpicino nella stufa. È per lui che l’imputato è accusato di omicidio, reato che gli potrebbe costare l’ergastolo.

Josef Fritzl mostra il suo volto

Il padre mostro si è nascosto il volto, poi all'uscita dell'aula si è tolto la cartella blu che fino a ieri lo aveva coperto. Ha mostrato per la prima volta il viso.
LA SENTENZA -I tre giudici, l'avvocato dell'imputato, Rudolf Mayer, e quello delle vittime, assieme agli otto giurati, sono arrivati in aula scortati poco prima dell'inizio dell'udienza. In apertura del processo, l'ingegnere 73enne - accusato di omicidio, stupro, incesto, sequestro e riduzione in schiavitù - ha tenuto il volto nascosto alle telecamere.

L'uomo ha riconosciuto i fatti che gli vengono imputati, tranne per l'omicidio e la riduzione in schiavitù. Il test del dna ha confermato che è lui il padre dei sei figli avuti dalla figlia Elisabeth, rinchiusa per quarto di secolo in uno scantinato, da quando aveva 18 anni. Un settimo, Michael, è morto subito dopo la nascita e Fritzl ha provveduto a bruciare il corpicino nella stufa. E' per lui che l'imputato è accusato di omicidio, reato che gli potrebbe costare l'ergastolo. Oggi Fritzl dovrà nuovamente assistere alle testimonianze della figlia negli estratti video della sua deposizione che durano complessivamente 11 ore. La visione della straziante testimonianza dovrebbe terminare domani o giovedì, secondo la procuratrice, Christine Burkheiser. Il processo dovrebbe durare cinque giorni, il verdetto è atteso per il 20 marzo.

AffartiItaliani

E' morta l'attrice Natasha Richardson

I portavoce della famiglia Neeson-Richardson hanno confermato la morte dell'attrice Natasha Richardson. Vitima di un incidente sciistico sulle nevi canadesi, la Richardson era precipitata in poche ore in stato di morte cerebrale. Il marito, l'attore Liam Neeson, e la madre, la grande interprete britannica Vanessa Redgrave, hanno dato disposizioni perché fossero spente le macchine che consentivano lo stato vegetativo della Richardson, ricoverata al Lennox Hospital di New York. Questo il comunicato diffuso dai familiari dell'attrice scomparsa: "Liam Neeson, i suoi figli e la intera famiglia sono sotto shock e devastati per la tragica morte della cara Natasha. Sono profondamente grati per il sostegno, l'affetto e le preghiere di tutti e chiedono privacy in questo momento difficile".
La caduta mortale - Un incidente sciistico apparentmente banale. Poi il dolore alla testa sempre più intenso l'improvviso peggioramento del quadro clinico. Natasha Richardson, 45enne attrice inglese naturalizzata statunitense era impegnata in una lezione privata di sci sulle nevi di Montreal, quando ha perso l'equilibrio ed è caduta sulla neve fresca, battendo il capo. Secondo i responsabili del resort dove la famiglia Neeson-Richardson era ospite "l'attrice non aveva protezioni per la testa perché non richieste e dopo la caduta non ha mostrato segni visibili di ferite". I primi soccorritori hanno riferito che la prima a minimizzare l'accaduto era stata la stessa Richardson, la quale dichiarava di sentirsi solo un po' intontita. Nelle ore successive però aveva cominciato ad avvertire dolore sempre più forte al capo, pare dovuto ad un versamento di sangue tra cranio e cervello, dall'esito mortale. Trasferita a New York, Natasha Richardson aveva ricevuto le visite del marito Liam Neeson, della madre Vanessa Redgrave e dei figli Michael e Daniel, di 13 e 12 anni.
Figlia d'arte - Attrice di teatro, come già scritto figlia di due "monumenti" del cinema britannico come Vanessa Redgrave e Tony Richardson, Natasha Richardson è ricordata per le sue interpretazioni nei film Nell, Patty, Un mese in campagna e Un amore senza tempo. Sua sorella più giovane è Joely, anche lei attrice.

Redazione Tiscali

Picchiò un tassista a Milano Condannato l'ex 'tronista' Capuano

L'ex 'tronista' Antonio Karim Capuano è stato condannato a un anno e sei mesi (pena sospesa) e a 2000 euro di multa dal giudice della quarta sezione penale del tribunale di Milano per aver aggredito il conducente di un taxi nel capoluogo lombardo la notte tra il 19 e il 20 aprile del 2008.

L'ex protagonista del programma 'Uomini e donne' era anche stato arrestato per aver colpito il tassista alla nuca con schiaffoni dopo essere salito sul suo taxi e aver cercato di partire con l'auto. Capuano è stato condannato per rapina e lesioni, reati procedibili dufficio, anche se il tassista aveva rimesso la querela, ottenendo un risarcimento.

"Sono sconvolto - è stato il commento di Karim - Ho la massima fiducia nel mio avvocato". La difesa ha preannunciato che ricorrerà in appello.

mercoledì 18 marzo 2009

Addio a Uomini Noiosi, Le Donne Ricche Preferiscono i Gigolò

Donne ricche, ricchissime che sfidano la morale e si concedono amori a pagamento. Escort colti, spavaldi, gran truffatori e accorti collezionisti di signore mature alla ricerca di piaceri forti, con carte di credito a seguito e patrimoni da far rabbrividire. La coppia, quella tradizionale, e' gia' scoppiata da tempo. Si cercano nuove emozioni. Soprattutto tra il gentil sesso. Come e' accaduto tra Susanne Klatten, figlia di Herbert Quandt, figlia del rifondatore della BMV e Helg Sgarbi, gigolo' di professione, incastrato da frau Klatten, stanca dopo anni dei ricatti del suo amante. Sei anni di carcere, pubbliche scuse alle signore coinvolte e il perdono della moglie, madre della sua bambina di 6 anni. Un fenomeno in crescita, quello della ricerca spasmodica di gigolo', escort o accompagnatori ufficiali, che denuncia un malessere atavico, la voglia di evasione, di fuga dalla routine quotidiana o semplicemente un modo per rimettersi in discussione.

Secondo lo psicologo e fondatore della 'Scuola di Sopravvivenza per la coppia', Vito Frugis, ''purtroppo oggi molte cose sono cambiate -spiega- Gli uomini, non nascondiamolo, sono diventati noiosi, prevedibili, privi di fantasia, incapaci di sorprendere una donna. Una situazione che ha generato malessere tra le donne - aggiunge - L'emancipazione femminile ha poi contribuito a far crescere il fenomeno. L'incontro con un gigolo' per molte donne rappresenta ancora il mistero, il piacere del corteggiamento, la galanteria di maniera, l'eccitazione del primo incontro... Preludio al piacere sessuale''.

Secondo Vito Frugis c'e' un altro elemento da non sottovalutare. ''Con i loro gigolo' ogni donna puo' esercitare un potere importante, derivato dal censo, dal denaro, sovvertendo in fondo i ruoli. Prima era l'uomo che 'pagava', oggi puo' avvenire anche il contrario. Una rivalsa dunque sul sesso forte - spiega ancora il noto psicologo - il desiderio di sentirsi ancora giovani e desiderabili spingono molte signore, ormai mature, anche sposate e madri felici, a sfidare il proprio destino e la pubblica morale, sapendo che non sara' mai per sempre. Rassegnate, quasi, all'ineluttabilita' di questa relazione, all'illusione di fugaci momenti di felicita' con partner occasionali''.

Difficile fare un identikit del gigolo'. Per il fondatore della 'Scuola di sopravvivenza per la coppia' ''si diventa gigolo' per vocazione perche' implica un lavoro sul corpo e sulla mente non indifferente. Si tratta poi di persone afflitte da un'ansia nevrotica - spiega ancora - C'e' in loro il desiderio di collezionare donne, la conquista diventa una forma di dipendenza. Nulla a che vedere con il don Giovanni mozartiano. I gigolo' moderni sono agguerritissimi e le loro agende piene di numeri e contatti delle signore che hanno conquistato, dalle quali difficilmente si separeranno, anche psicologicamente. Le donne invece - conclude - quando decidono di chiudere con un uomo, di mettere una pietra sopra una storia lo fanno, senza alcun ripensamento''.

Pollice verso da parte di alcuni personaggi del mondo del jet -set e dello spettacolo. ''Quello che e' successo a Susanne Klatten e' la testimonianza di un vuoto, di una solitudine immensa - confessa il conduttore dell'Arena di 'Domenica In', Massimo Giletti - Quanto accaduto e' di una tristezza infinita. Con l'affaire dei gigolo' le donne riescono a prendere il peggio degli uomini''. Il conte dandy Gelasio Gaetani Lovatelli d'Aragona trova scandaloso e criminale il ricatto del gigolo' Helg Sgarbi. ''Per il resto nulla di nuovo sotto il sole - confessa - Il 70% delle mie amiche sta con uomini ricchi e potenti per interesse - spiega ancora - Perche' non potrebbe accadere il contrario? Donne mature che scelgono, grazie anche alla loro immensa fortuna, giovani amanti. E' un gioco antico, che e' sempre esistito. Basti pensare alla grande Caterina di Russia, a Elisabetta I d'Inghilterra. Uomini amati, spodestati, condannati a morte, promossi nella scala sociale.

''Lo ripeto - conclude il conte d'Aragona - non trovo nulla di scandaloso in queste relazioni. Conosco coppie che durano da anni, ancora felicemente insieme, nonostante un contratto firmato anni or sono''. Guillermo Mariotto, direttore creativo della maison Gattinoni, non ha dubbi. ''Quanto accaduto a Susanne Klatten e' uno degli ultimi atti legati all'emancipazione della donna. Nessuna sofferenza da parte loro, di pagare e godere - spiega ancora lo stilista - Non vedo nessuna sofferenza in questi rapporti. Tutto e' cosi' onesto, pulito. Anche il fatto di poter scegliere il proprio partner mi sembra positivo, salutare e salutista. E ogni gigolo' non disdegna. Per loro e' un lavoro, una vocazione. E poi lo sappiamo - conclude la guest di 'Ballando con le stelle, in programma il sabato su Rai uno - Tutto ha un prezzo. Il gigolo' non e' uno sciupafemmine, semmai un fine e attento psicologo, un professionista dell'amore''.

yahoo

Fuori Programma In Borsa, Pornostar Si Spoglia Al Grido 'l'Italia è In Mutande'


E' entrata nell'androne del palazzo della Borsa di Milano, si è tolta il vestito nero che aveva addosso e, in slip e col corpo dipinto con i colori della bandiera italiana, è salita su uno dei tavoli degli uscieri al grido "l'Italia è in mutande". Questo il gesto di Laura Perego, pornostar non nuova a simili performance. La ragazza, siciliana, 22 anni secondo il suo sito internet, era già salita qualche settimana fa sul palco dell'Ariston, in occasione dell'ultimo Festival di Sanremo.

La ragazza, che ha compiuto l'incursione poco dopo mezzogiorno, ha voluto con questo gesto condannare chi ha gestito male i risparmi degli italiani. Accompagnata in questura dalla polizia, la ragazza ne è uscita poco dopo con una denuncia per atti osceni in luogo pubblico.

Sotto il vestito da hostess niente La bollente Edita in versione pornostar

Quando non serve le bibite in volo, l'hostess della Ryanair Edita Schindlerova, 22 anni, fa la pornostar. Ma, almeno questa volta, non è l'ultima trovata del celebre ad della compagnia low cost irlandese Michael OLeary, ligio alla filosofia no frills, niente fronzoli, per aumentare la vendita di biglietti.

La bomba sexy originaria della Repubblica Ceca, rivela oggi il tabloid 'The Sun', appare sul sito web per adulti Edita Bente, dove è ripresa in pose molto spinte e senza veli. La ragazza, che lavora all'aeroporto di Stansted, Essex, gode inoltre della benedizione dei suoi capi. Ieri ha confermato il suo segreto ai colleghi. Un portavoce di Ryanair ha aggiunto: Cosa la gente fa prima o dopo il suo lavoro non è affar nostro.

Ed Edita, che dice di aver cominciato a fare questo secondo lavoro un anno fa, dopo aver conosciuto un pilota habitué di siti internet osè, non tiene certo nascosto il suo lato provocante: nel calendario 2009 della compagnia aerea appare con indosso un bikini color porpora e vertiginosi tacchi argentati.

martedì 17 marzo 2009

Austria, processo a Fritzl: ammette stupro, non omicidio

Al processo iniziato stamani in Austria a suo carico, Josef Fritzl, che ha tenuto segregata per 24 anni la figlia abusando di lei e facendole partorire sette bambini, si è dichiarato colpevole di violenza sessuale e di incesto ma non di aver ucciso un neonato frutto del suo rapporto incestuoso con la figlia.

L'uomo, 73 anni, protagonista di una storia che ha sconvolto e inorridito l'Austria e il resto del mondo, non si è dichiarato colpevole nemmeno di un altro capo d'imputazione, quello di aver ridotto in schiavitù la figlia Elisabeth per la maggior parte della sua vita.

Fritzl, che indossa un completo grigio chiaro, è entrato in aula scortato da sei agenti di polizia e reggendo una cartellina blu per coprirsi il volto e impedire a cameraman e fotografi di immortalarlo.

L'uomo è rimasto in silenzio e non ha lasciato trasparire emozioni, ignorando le domande dei giornalisti prima che facesse ingresso il giudice e la giuria popolare composta da quattro uomini e quattro donne.

Il 73enne ha abbassato la cartellina blu e l'ha appoggiata sul banco solo quando i cineoperatori sono usciti dall'aula, una volta iniziato il processo.

Ha risposto poi a voce bassa, a volte mormorando, alle domande della corte sulle sue generalità e ha reso poi la sua dichiarazione circa le accuse.

Fritzl si è dichiarato "parzialmente" colpevole di stupro -- i giornalisti in aula hanno capito che contesta il modo in cui è stata formulata l'accusa -- e colpevole di avere tolto la libertà ai bambini rinchiusi nello scantinato. Ma si è detto innocente rispetto all'accusa di avere ridotto in schiavitù la figlia Elisabeth per gran parte della sua vita.

Il pubblico ministero ha detto che Fritzl è responsabile anche della morte di uno dei gemelli morto poco dopo essere venuto al mondo nella segreta nel 1996.

L'accusa sostiene che il piccolo è morto a causa della negligenza di Fritzl che non ha cercato aiuto per il neonato, il cui corpicino è stato bruciato in una caldaia.

La sentenza è attesa per venerdì.

"COME UN OGGETTO DI SUA PROPRIETA'"

"Ha chiuso (Elisabeth) nella segreta e l'ha resa totalmente dipendente da lui, violentandola e trattandola come fosse un oggetto di sua proprietà", si legge nell'elenco delle accuse.

Fritzl, che ha costruito personalmente la segreta insonorizzata, blindandola con una porta a scomparsa, sotto casa sua, nella città di Amstetten, potrebbe passare il resto della sua vita in carcere.

Se sarà dichiarato colpevole di omicidio dalla giuria del tribunale di St Poelten, vicino a Vienna, potrebbe essere condannato all'ergastolo o a un periodo di 10-15 anni in carcere. Il suo legale ha detto che l'uomo non è un "mostro", ma ha aggiunto che si aspetta che passi il resto della sua vita in carcere.

La figlia di Fritzl e i suoi sei bambini, tre dei quali costretti a vivere nella cella sotterranea fin dalla nascita, vivono attualmente in una località segreta con nuove identità.

La vicenda è stata scoperta quando una dei tre figli che non aveva mai visto la luce del sole, la 19enne Kerstin, si è ammalata in modo grave ed è stata portata all'ospedale dallo stesso Fritzl.

Lo scorso anno in una serie di dichiarazioni affidate al suo legale, Fritzl ha detto di aver vissuto una "seconda vita" nella casa sotterranea di 60 metri quadri, senza finestre, guardando film di avventura coi bambini e portando fiori a Elisabeth, che preparava la cena.

Elisabeth ha detto alla polizia di essere stata tenuta al guinzaglio nei primi mesi della sua prigionia.

Tre dei bambini nati dal rapporto incestuoso sono stati cresciuti da Fritzl e dalla moglie Rosemarie dopo che l'uomo ha detto alla moglie che Elisabeth li aveva abbandonati. La polizia ha detto che Rosemarie non era al corrente delle azioni del marito.

Il caso è venuto a galla meno di due anni fa dopo che un'altra ragazza austriaca, Natascha Kampusch, è riuscita a scappare dal luogo in cui era rimasta imprigionata per otto anni dopo essere stata sequestrata.

yahoo

lunedì 16 marzo 2009

La polizia interviene in una lite tra Lindsay Lohan e Samantha Ronson


La polizia di Los Angeles e' dovuta intervenire per porre fine a una violenta lite tra Lindsay Lohan e Samantha Ronson. Dopo una festa all'hotel Chateau Marmont, la coppia si e' trasferita a casa dell'attore Jack Nicholson per concludere la serata. Secondo quanto emerso da voci vicine alla coppia, la Lohan sarebbe andata a casa della Ronson da sola, anticipandola, mentre questa l'avrebbe raggiunta alcune ore dopo. A quel punto le due avrebbero iniziato una violenta discussione degenerata nel lancio di oggetti, tanto da rompere una finestra dell'appartamento. I vicini, spaventati, hanno chiamato la polizia che ha trovato l'attrice sul pianerottolo e la DJ barricata in casa. Dopo lo scioglimento e la successiva riappacificazione della coppia, questo episodio farebbe pensare a un altro momento difficile per loro.

©kikapress.com

Knightley, no a Pirati dei Caraibi


E' già noto che Johnny Depp tornerà nel ruolo di Jack Sparrow nel quarto capitolo di Pirati dei Caraibi, ma lo stesso discorso non vale per Keira Knightley: "E' stata un'esperienza assolutamente fantastica" - ha infatti dichiarato l'attrice a Moviefone - "e ha rappresentato una straordinaria ampia porzione della mia vita, ma non credo di aver bisogno di ripeterla. Ormai è finita. Ma aspetto con ansia di vedere il prossimo film. E Johnny Depp è talmente meraviglioso nel suo personaggio... sarà splendido."
In effetti, la defezione di Keira Knightley era nell'aria da tempo; non è invece chiaro se Orlando Bloom parteciperà al nuovo episodio o meno. Pare comunque che la storia si soffermerà soprattutto su Jack Sparrow e sulla sua famiglia.

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Usa, mandato d'arresto per attrice Lindsay Lohan

La polizia di Beverly Hills ha annunciato che è stato emesso un mandato d'arresto per l'attrice Lindsay Lohan che riguarda l'episodio di guida in stato di ebbrezza nel 2007, per il quale era stata arrestata.

Il mandato è stato emesso dalla Beverly Hills Superior Court, ha detto la polizia, che non ha spiegato le ragioni del provvedimento.

Il sito web delle celebrità TMZ.com ha scritto che i responsabili del programma di rieducazione sugli alcolici, in cui la Lohan era impegnata, hanno detto al tribunale che l'attrice non ha rispettato i termini previsti dalla sua libertà vigilata.

"E' nostra speranza che la signorina Lohan si consegni, così che la vicenda possa essere risolta in modo tempestivo", ha detto l'ufficiale della Beverly Hills Police Mark Rosen in una dichiarazione.

Per domani è prevista un'udienza del tribunale dedicata alla questione.

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Usa: uccide 4 persone e si suicida


WASHINGTON, 15 MAR - Un uomo ha ucciso quattro persone a colpi di pistola in una casa di Miami per poi tornare nella sua abitazione e suicidarsi. L'uomo,che era stato lasciato dalla moglie, e' riuscito a rintracciare dove si trovava. Entrato nella casa, armato con una pistola semi-automatica,ha aperto il fuoco uccidendo tre donne e un uomo che erano nell'appartamento. Dopo la strage si e' allontanato in auto e, arrivato alla sua abitazione,distante cinque km,ha dato fuoco alla casa e si e' sparato.

venerdì 13 marzo 2009

Usa, 'proposta indecente' per la mamma degli 8 gemelli.


Nadya Suleman, la mamma degli otto gemellini di Los Angeles, ha ricevuto un'offerta della 'Vivid Entertainment', che le ha proposto di realizzare un video porno garantendole un compenso di un milione di dollari. A darne notizia è il sito Pop Tarts di FoxNews. Secondo Stephen Hirsch, amministratore delegato della Vivid, la donna starebbe valutando l'offerta. Nel corso di un'intervista televisiva, la Suleman ha detto di aver bisogno di un aiuto economico per crescere i suoi otto bebe', che stanno per essere dimessi dall'ospedale.

giovedì 12 marzo 2009

La ricetta di Franceschini: tassare i ricchi

Il segretario del Pd, Dario Franceschini, ha avuto un’idea brillante. Peraltro piuttosto in voga di questi tempi. Tassiamo i ricchi. Il termine è più soft: contributo di solidarietà per coloro che hanno un reddito superiore ai 120mila euro. Il ricavato sarebbe destinato alle fasce più deboli. Si tratta di una stupidaggine incredibile, ma piuttosto diffusa. Il fascino perverso delle imposte è una delle prerogative della sinistra. La Lega, spesso incerta tra la sua anima libertaria e la sua vocazione popolare, non si dice del tutto contraria. Un ex ministro del Tesoro, Tommaso Padoa-Schioppa, aveva teorizzato che «le tasse sono belle».

Romano Prodi solo recentemente ha riportato in auge il tema. Mentre la Cgil aveva lanciato lo slogan, solo poche settimane fa, dagli studi di Domenica in. «Anche i ricchi piangano» diceva Rifondazione nei suoi manifesti e persino il fascinoso, inattaccabile (se non dal Giornale) Barack Obama ci ha appena detto che farà la riforma sanitaria portando le tasse sugli americani che guadagnano più di 200mila dollari al 39,5 per cento. Insomma il «vicedisastro» come Franceschini è stato soprannominato dal giovane Obama di Firenze (Matteo Renzi) non sbaglia un colpo: se c’è da prendere una posizione economicamente dissennata, lui è velocissimo e non se la fa sfuggire. Anche il governo Berlusconi ha le sue colpe. Il suo ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, si è inventato la Robin Tax: tassa a ricchi petrolieri e ricchi banchieri. Insomma il principio per il quale si risolvono i problemi sociali aumentando le imposte a qualche categoria ben circoscritta è in circolazione come un pericoloso virus contagioso. C’è un primo motivo pratico per cui la proposta non regge. E riguarda i numeri. In Italia solo 177mila contribuenti (su circa 41 milioni) dichiarano più di 125mila euro: lo 0,43 per cento delle dichiarazioni.

Questi signori pagano già il 43 per cento di aliquota marginale. Troppo. Basti pensare che in Italia solo il 2 per cento dei contribuenti dichiara più di 70mila euro di reddito l’anno. Avete letto bene: il due per cento. E per di più un euro ogni quattro che il Tesoro incassa come tasse arriva da questa piccola fetta di contribuenti. Aumentare le tasse su costoro, vorrebbe semplicemente dire che si colpisce proprio chi non evade. Per di più fino ad oggi, la medesima sinistra, ci aveva detto in tutti i modi che il nodo da risolvere era appunto l’evasione. Si cerca di ammazzare l’asino che porta la legna al fuoco. Il problema, se così si vuol dire, di questi «maledetti ricchi» sono i loro vicini che non pagano le imposte, non le aliquote, troppo alte, che devono già subire. Bella mossa davvero. Aumentare le imposte non fa inoltre bene all’economia. Può servire alla politica per trovare facile consenso quando il rialzo è mirato ad una specifica categoria (caso Franceschini e Tremonti), ma danneggia le casse dello Stato. Ci sono due esempi eclatanti studiati nel laboratorio americano: gli anni di Reagan tanto strombazzati e quelli dell’obamiano Kennedy (o era il contrario?). Le riduzioni fiscali degli anni ’80 portarono i ricchi americani a pagare più imposte: nel 1981 l’uno per cento più ricco della popolazione a stelle e strisce contribuiva a coprire il 17,6 per cento delle entrate federali. Nel 1998 la porzione del medesimo un per cento passò al 27,5 per cento. (Chi non ci crede si vada pure a vedere i documenti contabili di Washington, in particolare il rapporto annuale del Joint economic committee del 1992).
Stesso identico discorso per l’era Kennedy. I ricchi videro le imposte tagliate, insieme alla classe media, e il loro contributo monetario alle casse dello Stato passò dall’11,6 per cento del 1963 al 15,1 del 1966. La morale è molto semplice: per far pagare di più i ricchi conviene tenere ad un livello adeguato le loro imposte. Per di più, in un momento di crisi come questo, l’incentivo negativo al lavoro dato da una tassazione da esproprio ha effetti amplificati. Difendere i ricchi, quando una nazione piange è certamente impopolare. Ma la difesa non è chiaramente rivolta ai loro personali portafogli: sono sufficientemente grandi da badare a se stessi. È la difesa di un sistema economico di mercato che solo attraverso una forte ripresa dell’iniziativa privata potrà rialzare la testa. Si tratta di una piccola battaglia contro le ipocrisie. Se qualcuno volesse davvero recuperare risorse per redistribuirle massicciamente non avrebbe che da inventarsi una bella patrimoniale: indipendente dai redditi, ma legata alle proprietà. Un incubo per il mercato e per uno Stato liberale. Ma almeno con il pregio di raccontare le storie con il proprio senso: espropriamo gli uni per dare agli altri.

IL GIORNALE ON LINE

mercoledì 11 marzo 2009

Staminali, la svolta di Obama "Via i limiti alla ricerca"


WASHINGTON - Si apre una nuova era per la ricerca sulle staminali negli Stati Uniti. Il presidente americano Barack Obama ha rimosso i limiti al finanziamento pubblico alla ricerca sulle cellule staminali embrionali, decisi nel 2001 dal suo predecessore George W. Bush e ribaditi in un ordine presidenziale il 20 giugno 2007. Ribadendo, nello stesso tempo, un fermo no alla clonazione umana per fini riproduttivi. Una decisione che trova la ferma contrarietà della Chiesa.

"L'America guiderà il mondo verso le scoperte che questo tipo di ricerca potrà un giorno offrire", ha detto Obama, annunciando la decisione nel corso di una cerimonia alla Casa Bianca. "Ma il nostro governo - ha aggiunto - non aprirà la porta all'uso della clonazione per la riproduzione umana. E' pericoloso, profondamente sbagliato, e non ha un posto nella nostra società, o in alcuna società".

L'ordine esecutivo firmato oggi alla Casa Bianca, segna una svolta rivoluzionaria rispetto all'era Bush, ma lascia alcune zone d'ombra che dovranno essere esplorate dal congresso circa l'ampiezza della ricerca consentita con i fondi pubblici. Al momento infatti Obama consente la ricerca federale su tutte le colonie di staminali già esistenti, ma non, ad esempio, l'estrazione di nuove staminali dagli embrioni sovrannumerari.

L'ordine esecutivo firmato oggi da Obama assegna 120 giorni al National Institute of Health per mettere a punto le linee guida delle modalità con cui verranno distribuiti i finanziamenti federali. "Gli scienziati ritengono che queste minuscole cellule abbiamo il potenziale di farci capire e forse curare alcune delle malattie più devastanti che conosciamo. Rigenerare un midollo spinale e sollevare una persona da una sedia a rotelle; aumentare la produzione di insulina e liberare un bambino da una vita di iniezioni. Curare il Parkinson, il cancro, le malattie di cuore ed altre che colpiscono milioni di americani e i loro cari" ha continuato il presidente Usa.

Obama ha sottolineato di non poter "promettere che troveremo i trattamenti e le cure che cerchiamo", ma ha garantito che la sua amministrazione farà tutto il possibile per favorire la ricerca, agendo "in modo attivo, responsabile, e con l'urgenza necessaria per recuperare il tempo perduto". Il leader Usa ha aggiunto che il governo americano sosterrà anche le "ricerche promettenti" sulle cellule staminali adulte.

Quello immaginato da Obama è un mondo in cui si possa dare risposta "alla speranza e rispondere a quelle molte preghiere ai capezzali, di cercare il giorno in cui parole come 'terminale' o 'incurabili' scompariranno finalmente dal nostro vocabolario". Poi, in una aperta critica all' amministrazione Bush, Obama l'ha accusata "di aver forzato la mano su quella che a mio parere è una falsa scelta fra la scienza solida e i valori morali. In questo caso credo che le due cose non siano in contrasto". Perché "da persona di fede, credo che siamo chiamati a prenderci cura gli uni degli altri e a lavorare per alleviare la sofferenza umana".

Infine il ricordo di Christopher Reeve, l'ex Superman del grande schermo, paralizzato dopo un incidente e morto pochi anni fa: "Christopehr una volta disse a un giornalista 'se torna fra dieci anni, mi troverà alla porta che cammino'. Christopher non ce l'ha fatta ma se proseguiamo la ricerca, forse un giorno, forse non nella nostra vita o in quella dei nostri figli, ma forse un giorno altri come lui ce la faranno".

Le reazioni. "Una bella notizia. L'auspicio è che anche da noi ci sia una svolta, a vantaggio della libertà di ricerca e quindi in definitiva della salute di tutti noi" commenta la senatrice a vita Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la Medicina. Dura invece la reazione della Conferenza dei vescovi americani che, per bocca del cardinale di Filadelfia, Justin Rigali, parla di "una triste vittoria della politica sulla scienza e l'etica". Mentre sulle colonne dell'Osservatore Romano (in edicola domani) si legge: "Il riconoscimento della dignita' personale deve essere esteso a tutte le fasi dell'esistenza dell'essere umano: su questa maturità del pensiero si fonda una reale democrazia, capace di riconoscere l'uguaglianza di tutti gli uomini e d'impedire ogni ingiusta discriminazione basata sul loro sviluppo o sulla loro condizione di salute"

repubblica.it

Ghiaccio e fuoco, su Playboy il fascino perverso di Eva

10 marzo 2009 - Ghiaccio e fuoco in un corpo statuario.

Erotismo algido e sottilmente perverso. E' questo che emana Eva Riccobono, tra le nuove top model italiane, una che in passerella non sfila mai per meno di 20 mila euro netti. Venticinque anni, palermitana dal sangue italo-tedesco, Eva è stata scelta da Playboy come protagonista assoluta del numero di marzo dell'edizione italiana.
Foto d'autore - Ritratta da Alan Gelati, la Riccobono è un carnale monumento alla seduzione più raffinata, senza il minimo cedimento alla volgarità e con un lavoro sull'immagine molto differente da quello della versione americana del mensile del coniglietto.
Oltre alla moda il cinema - Con un presente radioso di modella italiana tra le più pagate (insieme a Mariacarla Boscono, Bianca Balti e Chiara Baschetti) Eva Riccobono potrebbe avere un futuro sempre più cinematografico. Nel 2008 è stata protagonista di uno degli episodi del film Grande, grosso e Verdone. Interpretava una raffinatissima modella di nome Blanche Duvall che alla fine si rivela essere niente di più che una squillo d'alto bordo. Un'esperienza divertente, come l'ha poi definita la stessa Riccobono, intenzionata a non considerare il lavoro sul set con Verdone un episodio isolato.
Italiane alla riscossa - L'edizione di Playboy per il Belpaese conferma così di voler puntare su personaggi femminili di un certo spessore, spogliano donne già ammirate per il loro percorso professionale. Come le attrici Caterina Murino e Violante Placido. Ma senza trascurare i volti (e corpi) nuovi, come quello dell'emergente Micol Ronchi, mora esplosiva vista anche sul palco del Festival di Sanremo presentato da Bonolis.

Redazione Tiscali

Lola Ponce bomba sexy

Un video hot ritrae la vincitrice del Festival di Sanremo


Un Festival di Sanremo vinto insieme con Giò di Tonno, foto sexy e piccantial mare con il fidanzato e ora un video di un backstage durante il quale sulle bianche spiagge dell'isola di Caras, incarna letteralmente il peccato.

Lola Ponce non smette di far parlare di sè, insomma.

La cantante, reduce dal trionfo del Festival di Sanremo, posa come mamma l'ha fatta.

E il risultato è eccezionale, non c'è che dire.

L'argentina, 25 anni,mostra forme da dieci e lode e confessa le sue passioni e trasgressioni.

La bella Esmeralda ammicca alle telecamere, nel video girato sulle spiagge dell'isola.

Lola è davvero una bomba sexy.

I suoi sguardi, il suo sorriso e la sua solarità completano un corpo davvero dadieci e lode.

E se questo ancoranon dovesse bastare,bastasse, oltre agli scatti, la Ponce regala ai suoi fan anche un'intervista nella quale racconta quelli che sono isuoi peccati e la sue trasgressioni, a tavola e con gli uomini.

Per quanto riguarda la "gola" Lola confessa di essere ghiotta del cibo argentino, quello preparato dai suoi genitori, ma di avere una passione smodata per il cioccolato.

Stesse idee chiare per quanto riguarda gli uomini. "La sensualità, la mascolinità e il rispetto in un uomo mi provocano il desiderio".

Ma non finisce qui.

"Il mio uomo deve essere forte e avere una grande dose di fantasia".

cronacaqui.it

martedì 10 marzo 2009


WASHINGTON, 9 MAR - Ecco Angelina Jolie, scalza e sanguinante, impegnata sul set di Salt, a Washington.

L'attrice corre a piedi nudi sulla strada in tailleur durante alcune scene del film, diretto da Philip Noyce, in cui l'attrice interpreta un'agente della CIA accusata di essere una spia russa il cui incarico e' uccidere il presidente degli Stati Uniti.



La Jolie per l'occasione si e' fatta bionda. Nel cast Liev Schreiber interpreta Winter, il capo di Salt, e Chiwetel Ejiofor interpreta Peabody, un ufficiale del controspionaggio. L'uscita del film nelle sale e' prevista per il 2010.

lunedì 9 marzo 2009

Fattoria, perle di saggezza

La prima puntata del reality ci regala momenti da manuale, tra le massime di Mr Corona, le sparate di Sperandeo e quelle della Ripa di Meana: leggere per credere!

«Cosa si deve fare per campare!» (Marina Ripa di Meana, commentando Rocco Pietrantonio che bacia il piedone di Corona-vedi foto).

«Tu si nuddu miscatu cu nenti» (Corona a Tony Sperandeo)

«Non è che ti devo portare rispetto solo perché hai fatto due film sulla Mafia» (Sempre Corona a Sperandeo)

«Guarda che io è da quando ho 25, dico 25, anni che lavoro tutti i giorni!» (da Il mondo secondo Corona)

«Dopo che ho giocato tutti la vita sui cavalli mi fate tirare un carretto coi paraocchi» (Marco Baldini)

«Daniela Martani sono stato il primo a fotografarla con Giletti, ho seguito il suo calvario Alitalia-Gf-Cai. Ora il pubblico l’ha eliminata: è ora che cambi strada e cominci a lavorare seriamente» (Sempre da: Il mondo secondo Corona)

«Tempo due settimane e faccio innamorare di me Marina Ripa di Meana. E sarà l’ultima volta che si innamora, che c’ha una certa età». (Corona)

«Ciro è in tempesta ormonale. (Baldini). È vero, non sono mai stato due giorni senza una donna» (Ciro Petrone)

«Vengo alla Fattoria perché mi voglio riposare, per prendere i soldi, non lo nego e per farmi conoscere dagli italiani e dimostrare che anche io ho una sensibilità e moralità» ( Il mondo secondo Corona)

«In questa settimana da capo casta, farò lavorare i vip-contadini come mai hanno lavorato in tutta la loro vita». (Il mondo secondo Corona)

«A Costanzo che propone uno scambio tra me e Battisti rispondo, primo: fino ad una eventuale condanna sono un cittadino onesto come tutti gli altri. Secondo, volete Battisti? Esco di qui e ve lo riporto!» (Il mondo secondo -re- Corona)

[fonti: libero.it]

Jade esaudisce l'ultimo desiderio: battezzata con i figli Bobby e Freddie

Londra, 7 marzo 2009 - Battesimo nella cappella dell'ospedale Royal Marsden, per Jade Goody, l'ex cattiva del Grande Fratello britannico con un cancro allo stadio terminale. L'ultimo desiderio prima di morire della star di reality è stato infatti quello di essere battezzata insieme ai suoi due figli, Bobby, 5 anni, e Freddie, 4.

Dopo l'intervento d'urgenza a cui è stata sottoposta lunedì per rimuovere l'ostruzione all'intestino, Jade è ormai ricoverata in ospedale, con forti sedativi e non si può più muovere. Nell'ultima settimana, le sue condizioni si sono drammaticamente aggravate ed ora la giovane - che ha un tumore al collo dell'utero che si è propagato a fegato, inguine e intestino - non riesce praticamente neanche più a parlare: Jade, ha spiegato il suo portavoce, trascorre tutto il suo tempo dormendo per effetto dei forti sedativi.

[fonte: Quotidiano.net]

Amici: arriva la doppia lavagnetta e vincono i Blu

Nuova puntata domenicale, nuove regole per “Amici di Maria De Filippi”. In un’edizione all’insegna delle continue variazioni in corsa, e non solo per quanto concerne umori e preferenze degli insegnanti, stavolta è il metodo di votazione a cambiare: non una ma addirittura due lavagnette, sulle quali apporre un giudizio da 1 a 10 sia per il valore artistico che per quello dell’esibizione in sé.

Parte la sigla che segna irrimediabilmente l’avvicinamento alla finale: soltanto tre componenti per la Squadra Blu (come gli avversari Bianchi) che, si arrangiano, come possono, tra canto e ballo. Il primo a sperimentare sulla propria pelle, ma verrebbe da pensare anche sulla propria chioma, visti i selvaggi colpi di piastra, è il favorito Valerio Scanu. Canta dignitosamente “Always” ma è solo l’inizio delle polemiche, dettate dai nuovi parametri di giudizio che fanno acqua da tutte le parti: per la Di Michele artisticamente vale 4.5 mentre per l’esibizione abbonda a 7. Tutt’altro che coalizzati gli altri: Palma 7 e 8; Scalise: 7 e 5; Jurman 8 e 9; Mari 8 e 10; Patrick 7 e 6; Garrison 7 e 4; Maura 6 e 6; Celentano: 9 e 10; Steve 7 e 6. Ma non sono i numeri deliranti ad incidere sull’esibizione quanto i concetti a metà tra l’ibrido intrappolato nell’adolescenza e, addirittura, “la vispa Teresa” pronunciata dal pubblico in studio.

Neanche il tempo di riprendersi che si tocca un nuovo “caso umano-artistico”, quello del ballerino Pedro. L’agile cubano, dopo aver disdegnato la supervisione di Paparo e Garrison, ne subisce gli inevitabili svantaggi nonostante le difese della “padrona di casa”, tra voti bassi e prevedibili diatribe tra l’insegnante americano e la Celentano. Ci si ricompone, per modo di dire, con “Stella incantevole” che è il titolo dell’inedito di Alessandra Amoroso che, in un trend positivo, vede spiccare i due 10 di Garrison. Per Valerio, però, non si tratta di un’improvvisa stima quanto di un tentativo dell’insegnante di danza per accalappiarsi le simpatie di Alessandra e destabilizzare l’equilibrio della Squadra, considerati i voti positivi che la cantante leccese ottiene anche quando balla sulle note di “These Boots Are Made For Walking”. A precedere quest’ultima esibizione, ci pensa Pedro che fa il bis con “La camisa negra”. E’ poi la volta dell’angolo marchetta, inevitabile spartiacque tra le due squadre, ed a beneficiarne sono Alexia e Mario Lavezzi che ripropongono la sanremese “Biancaneve”.

Dopo l’arrivo dei Bianchi arriva il bis anche dell’angolo marchetta: sbarca in libreria la nuova fatica letteraria degli autori dello show Vola via con me, oggetto di una spontanea ma decisamente imbarazzante battuta di Zanforlin che, dopo l'illustrazione della copertina ad opera della conduttrice che evidenziava la presenza, accanto alla scarpa indossata abitualmente dagli "Amici", di una più "aggressiva" scarpa "tacco 15", pensa bene di commentare la "new entry" in copertina con un "non è la mia eh". Dopo il conseguente momento di ilarità generale, le esibizioni della seconda Squadra passano lente ed inesorabilmente simili nei riscontri dei professori tanto che anche la media è pressoché identica: sette e mezzo ciascuno, ma vincono i Blu per qualche decimale e potranno cominciare per primi la prova staffetta.

Sfortunatamente, l’annunciato “movimento delle masse”, auspicato sette giorni fa dalla De Filippi, non c’è stato.

[fonte: Tommaso Martinelli per DavideMaggio.it]
Andiamo ad analizzare i temi più interessanti dell'ultimo turno di Serie A. Inzaghi conferma di essere animale d'area di rigore, così come Di Vaio, splendido capocannoniere. E poi le difficoltà della Fiorentina e la crisi del Napoli. Chiudiamo con una domanda: la Reggina è già retrocessa?


CAPITOLO UNO - L'arte del "buttarla dentro"
C'è poco da fare: cannonieri si nasce. Si spiega solo così la straordinaria "malattia da gol" di Filippo Inzaghi, uno che a 36 anni ha ancora voglia di stupire come quando ne aveva 20. La tripletta contro l'Atalanta porta il centravanti rossonero a 298 gol tra i professionisti, a soli 2 centri dalla vertiginosa quota 300. Pato, fenomeno già a 19 anni, lo guarda ammirato. E fa bene. Cattedra di docente anche per il signor Marco Di Vaio, un attaccante dato per finito davvero troppo presto e che a Bologna sta invece ritrovando una continuità che forse non si aspettava nemmeno lui. Sono 19 le reti in campionato: capocannoniere per dispersione con quattro centri in più di gente come Milito, Ibrahimovic e Gilardino.
CAPITOLO DUE - Inter, Juve: vittorie da Champions, ma a quale prezzo.
Le due rivali per lo scudetto fanno bottino pieno (i nerazzurri a Marassi contro il Genoa, i bianconeri nel derby della Mole sui cugini del Torino) nel sabato che anticipa le gare di ritorno degli ottavi di Champions League. Vittorie che fanno morale, certo, e che mantengono le distanze fra le due squadre, ma che, proprio in chiave Europa, costano carissimo. La Juve perde Sissoko e Marchionni in vista della sfida contro il Chelsea; Mourinho dovrà invece inventare la propria linea difensiva. Burdisso, stagione finita, e Materazzi, un mese di stop, sono fuori dai giochi, mentre per Samuel e Chivu si spera nel miracolo.
CAPITOLO TRE - Il "male oscuro" della Fiorentina
Prandelli lo chiama così. "Dobbiamo scoprire quale è il male oscuro della Fiorentina", ha dichiarato il tecnico viola dopo la sconfitta interna contro il Palermo. Quello del Franchi contro i rosanero è un tonfo pesante, che mette a rischio il quarto posto in classifica. Prandelli non ha visto quella reazione che invece aspettava dai suoi ragazzi: ed è proprio da qui che nasce tutto il suo rammarico. La Fiorentina, cinque punti nelle ultime quattro partite (in mezzo, il doppio confronto con l'Ajax che ha eliminato i viola dalla Coppa Uefa), sta attraversando un momento particolare. Bisognerà darsi una svegliata, perchè dietro, staccate di un solo punto, Genoa e Roma potrebbero approfittare del prossimo calo di tensione della squadra di Prandelli.
CAPITOLO QUATTRO - Napoli in caduta libera: Reja salta?
Una involuzione che sembra avere poche spiegazioni. I partenopei, oltre ad avere una sorta di blocco psicologico ogni qualvolta giochino lontano dal San Paolo, si sono scoperti vulnerabili anche tra le mura amiche. La storia recente dice che il Napoli non vince da 9 partite nelle quali ha racimolato la miseria di due punti a fronte di sette sconfitte. Una marcia da retrocessione: l'Europa che i tifosi sognavano è un magro ricordo. Ora bisogna guardarsi le spalle piuttosto che puntare alla Uefa. Il ritiro e la chiusura a riccio imposti dalla società non sono serviti. La sensazione è che sia ormai imminente il momento dell'esonero di Reja.
CAPITOLO CINQUE - Gli alti e bassi del Catania di Zenga
Abbiamo ammirato il Catania sotterrare al Barbera il Palermo solo una settimana fa. A distanza di sette giorni sembra cambiato tutto: la squadra di Zenga esce con le ossa rotte dalla sfida interna contro il Siena di Giampaolo. Uno 0-3 che non ammette repliche e che forse è frutto della sbornia post-derby di Sicilia (non ancora smaltita) contro i rosanero. Non è la prima volta che capita: in questa stagione il Catania ha già alternato grandi partite a preoccupanti cali di concentrazione. Proprio su questo dovrà lavorare Water Zenga in futuro.
CAPITOLO SEI - Le romane: l'indispensabilità di Rocchi e Vucinic.
Nel primo dei tre anticipi del sabato pomeriggio, la Roma rischia il tracollo contro l'Udinese di Marino: De Rossi, che deve limitare questo aspetto del suo carattere, si fa prendere dall'agonismo, protesta con troppa veemenza e lascia i suoi in dieci uomini. La Roma può comunque festeggiare la rete, bellissima, di Mirko Vucinic: il montenegrino, inizialmente in panchina perchè non al meglio della condizione fisica, impiega solo quattro minuti per risollevare una partita che stava mettendosi molto male per gli uomini di Spalletti. Contro l'Arsenal, le speranze di qualificazione della Roma sono riposte soprattutto nei suoi piedi. L'altra faccia di Roma, festeggia con il suo capitano: Tommaso Rocchi. Delio Rossi lo manda ancora una volta in panchina e lui in tutta risposta gli regala, con una doppietta da bomber di razza, la vittoria in trasferta contro un Napoli allo sbando. Quando si dice "essere e comportarsi da capitano"...
CAPITOLO SETTE - Reggina già condannata?
Peccato, perchè la Reggina di Nevio Orlandi gioca bene. A Lecce avrebbe anche meritato di vincere. Aveva anche fatto gol con Corradi, ma il direttore di gara non se l'è sentita di convalidare un gol validissimo. E allora i calabresi si ritrovano ultimi in classifica, a meno quattro dal Lecce penultimo e a meno cinque dal Torino che occupa al momento l'ultimo posto che garantirebbe la salvezza. Distanze non incolmabili, ma che comunque cominciano a farsi difficili da recuperare. "Finchè non sarà la matematica a condannare la Reggina bisognerà provarci", tuona mister Orlandi. Vero, ma è necessario fare i punti, soprattutto contro le dirette concorrenti. E magari ci vorrebbe anche un pizzico di fortuna in più...

[fonte: eurosport.it]

Debutto Corona-centrico per La Fattoria

Si apre con un "misterioso" concorrente la quarta edizione della Fattoria. E' di spalle, in penombra, ma il mistero non è per niente tale, perché che costui fosse il famigerato Fabrizio Corona era cosa nota a tutti. Dopo un nanosecondo. Eppure Paola Perego, bellissima e ben scosciata per l'occasione, ci ha marciato su, seppur invano, per un po’, muovendosi in uno studio buio, circolare, decisamente talpesco. Menzione speciale per il videowall finto - legno, che cattura lo sguardo e sposta l'attenzione dalle inguardabili sedie che incorniciano parte del pubblico e dal kitschissimo tavolo a led rossi.

La squadra al femminile sembra funzionare: la Perego, lasciato finalmente il melodramma a casa (mai parlare troppo presto, comunque), sceglie uno stile più solare e adatto al contesto; Mara Venier dà prova della sua professionalità e, ancora una volta, riesce a farci rimpiangere le domeniche pomeriggio di alcuni anni fa rivelandosi, proprio per questo, sprecata in un ruolo del genere. Spontanea e raggiante anche Sonia Bruganelli, nonostante il suo debutto da opinionista non lasci per ora nessuna traccia significativa.

Si parte con la divisione dei concorrenti in gruppi. Il primo ad evitare la sorte da contadino e ad entrare nell’ambita casta è proprio Fabrizio Corona. Al re dei paparazzi spetta una presentazione più ampia rispetto alle sbrigative clip dedicate agli altri contadini: e' mostrato come il bellone redento, l'antipatico che arriva in disparte, il più vip fra i vip, colui che dopo un periodo difficile merita il giusto riposo e tutti i confort propri della residenza della Casta. Di fronte ad un tale quadretto, capita che l'urlante Marina Ripa di Meana ci diventi sempre più simpatica, quando al fotografo che esclama rassicurante - "io sono come voi, al vostro stesso livello", risponde che proprio non ci tiene ad essere come lui. Ci associamo un pò tutti. Apprezzabile anche la scena strappata ad un live post-pubblicitario, in cui la nobile animalista motiva a Corona la sua partecipazione al reality con un’affermazione tanto lapidaria quanto sincera: “Pecunia non olet”. Ed anche qui, come darle torto?

La lotta di classe annunciata fra i Contadini e la Casta si palesa immediatamente, ma non è così inerente al gioco. A pensarci bene è piuttosto una polemica fra concorrenti più o meno famosi. Riccardo Sardonè fa la sua comparsa protestando per la scelta di piazzare Corona subito nella lussuosa Casa Turquesa. Che dovesse arrivare La Fattoria a stanare le invidie fra i tanti personaggi che si muovono sulla scena dello show-biz nostrano forse non ce l'aspettavamo, che scattasse la polemica decisamente si.

E ad alimentare la polemica ci penserà più tardi Tony Sperandeo, che partirà per il Brasile in tempo per la seconda puntata del reality. Se le premesse sono quelle poste da questo dialogo a distanza, è probabile che a Paraty volino bicchieri, così come è successo a Roma. Si parla di lavoro, di rispetto per il lavoro, scappa qualche parolaccia. A Corona che si vanta di aver lavorato più dell'attore siciliano verrebbe da far presente l'attuale situazione del nostro paese. Siamo sicuri che tantissimi lavoratori italiani sarebbero pronti a mostrare ad entrambi i signori quanto la realtà sia più dura del duro reality. Non è populismo, intendiamoci, è un semplice ragionamento che dimostra quanto certe polemiche siano sterili. Ma anche La Fattoria vive di certe dinamiche, e di fronte all'antipatia di Corona viene da tifare per Sperandeo, nonostante ci sia sembrato troppo vicino alle parti in cui siamo abituati a vederlo recitare. Sembra proprio che gli autori abbiano puntato in gran parte su un solo personaggio. Peccato.

E' immancabile anche il momento tette & culi, assicurato dall'ingresso delle due sconosciute Marianne Puglia e Barbara Guerra. Nemmeno Mara Venier le riconosce, e non perché arrivino ricoperte di fango, piuttosto perché nessuno sapeva fino ad allora come fossero fatte.

L’entrata in gioco delle due bellone offre l'occasione di informare il pubblico dell'astinenza sessuale di Ciro Petrone, magari argomento più interessante dei movimenti intestinali di Baldini. Gaffe di Paola Perego e dell'opinionista Giancarlo Dotto - "forse è detto Pisellino per la somiglianza con il figlio di Braccio di Ferro!". Peccato che Pisellino sia il personaggio interpretato dal giovane in Gomorra, fra l'altro unico motivo della sua "popolarità" e dunque della sua partecipazione al programma.

E se volevamo evitare di usare la tanto abusata parola trash, beh lasciateci dire che per questa prima puntata è assolutamente inevitabile. Come definire altrimenti il momento in cui Pietrantonio è stato costretto a baciare il piede di Corona per giurare fedeltà alla Casta? Viene in mente la tanto discussa foto di Arca e collega palestrato che massaggiano i piedi di Lele Mora. E credeteci, non sono ricordi così piacevoli da riportare alla memoria.

Fra liti più o meno accalorate, ultima in ordine di tempo quella fra Linda Batista e Ciro Petrone, accusato di aver definito l'attrice "ubriacona" in due diverse occasioni, il programma scorre più veloce e interessante delle prime puntate di tanti reality in cui presentazione del cast e meccanismo del gioco rubano tempo e annoiano lo spettatore. Unico momento di stanca è quello delle nomination, anche se ci regala l'occasione di sentir parlare concorrenti piuttosto silenziosi: fra loro Carla Velli, dalla quale, visti i trascorsi a Uomini & Donne, ci aspettiamo molto ma molto di più.

La prima vittima del televoto, con il 75% di voti è Daniela Martani, alzi la mano chi non se lo aspettava, finita in ballottaggio con Giovanna Rei. Le due nominate sono state scelte dal fazendero Armandiño: un nome una copertura. Per gli autori, si intende. Che cosa si inventerà adesso l'ex-hostess, ex-gf, ex-fattoria?

In attesa di sapere chi fra i nominati della settimana, Barbara Guerra e Giovanna Rei, lascerà la fazenda, vi lasciamo all'attuale "Schema di Gioco":

Casta (alloggia nella Casa Turquesa): Marina Ripa di Meana e Fabrizio Corona (scelti dalla produzione), Linda Batista (scelta dalla Casta tra i vincitori della prova in diretta)
Fadigador (servitore della Casta): Rocco Pietrantonio
Contadini (alloggiano in Fazenda): Marco Baldini, Ciro Petrone, Marianne Puglia, Morena Zapparoli Funari, Carla Velli, Riccardo Sardonè, Barbara Guerra e Giovanna Rei
Missione della settimana: Realizzare un sentiero che unisca la Casa Turquesa, residenza della Casta, con la Fazenda dei contadini
e per non farsi mancare un potenziale divorzio live (con la Del Santo, s'intende)...

Missione segreta per Rocco Pietrantonio: cercare di baciare due donne o, in alternativa, baciarne una e far si che un'altra dichiari il proprio amore.

[fonte: it.tv.yahoo.com]

Serie A - Beckham "Il calcio è la mia vita"

Il centrocampista inglese è ovviamente felice di restare al Milan. "In carriera ho giocato per tante grandissime squadre e sono contento di aver fatto la mia parte per restare in rossonero"

Il tormentone è finito. David Beckham resterà al Milan fino alla fine della stagione nel tentativo di garantire quel terzo posto che significherebbe accesso alla Champions League; il suo ritorno ai Galaxy è dunque scongiurato dopo una lunga trattativa che si è conclusa solo domenica con Beckham che conferma di aver anche messo mano al portafoglio perché tutto andasse per il meglio.
"Ci sono stati un sacco di aspetti da mettere a posto nel corso degli ultimi giorni e letteralmente non vedevo l'ora che si risolvesse tutto. Pensavo quasi di essere costretto a fare le valige, e che una decisione sarebbe stata presa magari solo dopo. Ma tutto si è concluso in tempo, dunque bene così. E come ho già avuto modo di dire penso che sia la scelta giusta: in carriera ho giocato per tante grandissime squadre e sono contento di aver fatto la mia parte per restare al Milan. Ho sempre detto che giocare a calcio è la mia vita anche quando molti dicevano che a dominare le mie scelte erano i soldi. Ma qui non si è mai parlato di soldi, a dettare la scelta è stata solo la mia voglia di giocare a calcio, e credo di averlo dimostrato" - le parole del centrocampista inglese.
La scelta di Beckham era ovviamente quella di privilegiare il Milan anche per favorire il suo rientro in pianta stabile nell'Inghilterra di Fabio Capello in vista del mondiale dell'anno prossimo in Sudafrica: "Questa è solo una delle ragioni, ovviamente l'altra è che gioco in una delle squadre più forti del mondo con alcuni dei giocatori migliori del mondo e sono davvero felice di quello che sto facendo qui in questo momento della mia carriera. L'altro motivo è ovviamente quello di potermi allenare in modo eccellente per avere un'occasione di giocare i Mondiali del 2010. Farò qualsiasi cosa per poter giocare con la maglia del mio paese, tutti sanno quando ci tengo e questo mi dà ancora maggiore energia. Ci sono tante persone che mi hanno aiutato in questo lungo percorso e che dovrei ringraziare perché mi hanno consentito di arrivare fin qui e di realizzare tutto questo. Ma ora devo ringraziare me stesso e darmi un'altra opportunità"
Si chiude dunque la telenovela, anzi... la soap opera Beckham: che resta in Italia e diventa il primo rinforzo di un Milan che non sta vivendo un momento straordinariamente brillante.

[fonte: Eurosport.com]

Serie A - Triplette Inzaghi e Di Vaio; crolla il Napoli

Super Pippo Inzaghi trascina il Milan che liquida con un secco 3-0 l'Atalanta. Pesantissime sconfitte interne per Napoli e Fiorentina, battute rispettivamente da Lazio e Palermo. Tripletta anche per Marco Di Vaio nel successo del Bologna contro la Samp; colpaccio del Siena che espugna il Massimino

E' Filippo Inzaghi la medicina per un Milan in crisi e contestato a San Siro. I rossoneri superano 3-0 l'Atalanta, cancellano gli ultimi deludenti risultati e si rilanciano in campionato consolidando la terza posizione grazie anche ai passi falsi delle dirette concorrenti. Tripletta da urlo di Super Pippo che stende un'Atalanta generosa ma priva di Doni e Floccari. Dall'altra parte, però, anche Ancelotti si ritrova con mezza squadra in infermeria (Kakà, Ronaldinho e Seedorf, giusto per fare qualche nome), e alle spalle del duo Pato-Inzaghi c'è David Beckham, che i rossoneri hanno appena riscattato dai LA Galaxy fino a giugno. Inzaghi va in rete dopo appena 7 minuti, mentre nella ripresa timbra per altre due volte il cartellino nel giro di 180 secondi sui perfetti assist di Pato e Zambrotta.
Giornata da leone anche per Marco Di Vaio che 'risponde' a Inzaghi schiantando da solo la Sampdoria. Il Bologna, infatti, ringrazia il cannoniere romano - che con la tripletta odierna scappa in classifica marcatori a quota 19 sigilli -autentico protagonista nella bella vittoria (3-0) contro una Sampdoria forse ancora in enfasi per le ultime prestigiose vittorie con Milan e Inter.
Lacrime di gioia per Inzaghi e Di Vaio, lacrime amare per i tifosi napoletani che sommergono di fischi la squadra di Reja al termine del match contro la Lazio. Il Napoli, infatti, esce con le ossa rotte dal San Paolo, in una sfida decisa dalla spettacolare doppietta di Tommaso Rocchi, entrato nella ripresa al posto di uno spento Zarate. Per i partenopei si tratta della nona partita in campionato senza vittorie, con due pareggi e ben sette sconfitte: praticamente un ruolino da retrocessione. L'avventura di Reja a Napoli sembra veramente arrivata al capolinea...
Giornata da dimenticare anche per la Fiorentina che al Franchi deve arrendersi a un Palermo che evidentemente ha dimenticato le quattro sberle di settimana scorsa nel derby col Catania. La formazione siciliana, infatti, ottiene tre punti pesantissimi grazie alle reti dell'inesauribile Simplicio e del solito Fabrizio Miccoli. La Viola conserva comunque il quarto posto in solitaria anche se perde contatto col Milan (ora a +5). Colpaccio esterno anche per il Siena di Giampaolo che rifila una severa lezione (3-0) a un Catania ancora in festa dopo una lunga settimana di festeggiamenti post derby. Maccarone apre le danze con un gran gol nel primo tempo, mentre nella ripresa ci pensano Ghezzal e Jarolim a calare il sipario al Massimino. Nelle altre due partite di giornata, Makinwa risponde a Jeda nell'1-1 di Cagliari-Chievo, mentre termina 0-0 la sfida tra le ultime due in classifica, Lecce e Reggina. Un risultato che, ovviamente, non accontenta nessuno.

[fonte: Eurosport.com]

8 MARZO, FESTA DELLA DONNA ?

Le origini della festa dell'8 Marzo risalgono al lontano 1908, quando, pochi giorni prima di questa data, a New York, le operaie dell'industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni, finché l'8 marzo il proprietario Mr. Johnson, bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Allo stabilimento venne appiccato il fuoco e le 129 operaie prigioniere all'interno morirono arse dalle fiamme. Successivamente questa data venne proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne, da Rosa Luxemburg, proprio in ricordo della tragedia.

Questo triste accadimento, ha dato il via negli anni immediatamente successivi ad una serie di celebrazioni che i primi tempi erano circoscritte agli Stati Uniti e avevano come unico scopo il ricordo della orribile fine fatta dalle operaie morte nel rogo della fabbrica. Successivamente, con il diffondersi e il moltiplicarsi delle iniziative, che vedevano come protagonistele rivendicazioni femminili in merito al lavoro e alla condizione sociale, la data dell'8 marzo assunse un'importanza mondiale, diventando, grazie alle associazioni femministe, il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli, ma anche il punto di partenza per il proprio riscatto.

Ai giorni nostri la festa della donna è molto attesa , le associazioni di donne organizzano manifestazioni e convegni sull'argomento, cercando di sensibilizzare l'opinione pubblica sui problemi che pesano ancora oggi sulla condizione della donna, ma è attesa anche dai fiorai che in quel giorno vendono una grande quantità di mazzettini di mimose, divenute il simbolo di questa giornata, a prezzi esorbitanti, e dai ristoratori che vedranno i loro locali affollati, magari non sanno cosa è accaduto l'8 marzo del 1908, ma sanno benissimo che il loro volume di affari trarrà innegabile vantaggio dai festeggiamenti della ricorrenza. Nel corso degli anni, quindi, sebbene non si manchi di festeggiare queste data, è andato in massima parte perduto il vero significato della festa della donna, perché la grande maggioranza delle donne approfitta di questa giornata per uscire da sola con le amiche per concedersi una serata diversa, magari all'insegna della "trasgressione", che può assumere la forma di uno spettacolo di spogliarello maschile, come possiamo leggere sui giornali, che danno grande rilevanza alla cosa, riproponendo per una volta i ruoli invertiti. Per celebrare la festa della donna, bisogna comportarsi come gli uomini?

[fonte: italiadonna.it]