Ad Amstetten è il giorno del giudizio. Si terrà oggi l'atto finale del processo a Josef Fritzl, il padre mostro che per 24 anni ha tenuto segregata la figlia Elisabeth nello scantinato di casa, abusandone più di 3 mila volte. Anche se l'uomo si è già condannato da solo dichiarandosi colpevole.SONO COLPEVOLE - Non solo stupro, incesto e segregazione. Anche omicidio colposo e riduzione in schiavitù. Josef Fritzl, l'austriaco accusato di aver sequestrato e violentato sua figlia Elisabeth per 24 anni. "Mi dichiaro colpevole per tutti i capi di imputazione" e di essere responsabile della morte di uno dei figli nati dall'incesto. Cambia quindi idea e si riconosce colpevole di tutti i capi di accusa. La svolta è avvenuta durante l'apertura dell'udienza davanti alla Corte d'Assise di St. Poelten. Nuova puntata a Sankt Poelten per il processo al padre incestuoso austriaco Josef Fritzl.a dichiarato il settantatreenne padre-aguzzino di Amstetten che in precedenza aveva ammesso solo solo l'incesto, lo stupro e la segregazione. Alla domanda del magistrato su cosa lo abbia indotto a modificare la sua dichiarazione, ha risposto: "Il video della testimonianza di mia figlia, mi dispiace". E si è detto "pentito".
ELISABETH IN AULA- "A sorpresa e in incognito: Elisabeth Fritzl, la figlia del 'mostro di Amstetten', violentata per 24 anni dal padre, era in aula nella seconda udienza del processo per vedere la reazione del padre alla visione della sua videotestimonianza di 11 ore.
La notizia è stata data da un quotidiano austriaco, il 'Kurier', che ha citato fonti della clinica dove la donna, oggi 43enne, ha trovato rifugio insieme ai suoi figli. Secondo il quotidiano, Elisabeth sta scrivendo un libro ed è andata in aula per raccogliere impressioni sul processo e vedere la reazione del padre alle sue accuse. La notizia non è stata confermata dal tribunale.
Ma l'avvocato di Fritzl, Rudolf Mayer, che non ha voluto commentare i 'rumor', ha detto che "se qualcuna delle vittime era presente, avrà sicuramente avuto un effetto scatenante". Magari anche sull'improvviso cambio di rotta dell'accusato, che stamane a sorpresa si e' dichiarato colpevole di tutte le accuse, compreso l'omicidio per omissione si soccorso del piccolo Michael, avuto dalla figlia nel 1996.
Dopo il video testimonianza della figlia Elisabeth, oggi 42enne, segregata e violentata per 24 anni nello "scantinato degli orrori" di Amstetten, nella Bassa Austria oggi toccherà alle perizie: due sul sistema d'ingresso e di aerazione della cantina e quella psichiatrica.
IL RACCONTO- Elisabeth ha raccontato di come ha dovuto smettere di lottare, perchè sapeva che la sua vita dipendeva dall’essere collaborativa con il suo aguzzino. Ha raccontato gli orrori degli stupri subiti, abusi che duravano per ore.
Il padre andava nello scantinato armato di scatole di video porno e obbligava la figlia a replicare le scene. Alle volte la donna riportava ferite interne molto gravi a causa dei "giocattoli sessuali" di dimensioni eccessive che il padre utilizzava con lei. Ha raccontato nei dettagli anche la vicenda ritenuta cruciale per incastrare il padre: la morte del piccolo Michael, uno dei 7 figli-nipoti, deceduto nel 1996 per complicazioni respiratorie tre giorni dopo il parto. Fritzl ha poi provveduto a bruciare il corpicino nella stufa. È per lui che l’imputato è accusato di omicidio, reato che gli potrebbe costare l’ergastolo.

Josef Fritzl mostra il suo volto
Il padre mostro si è nascosto il volto, poi all'uscita dell'aula si è tolto la cartella blu che fino a ieri lo aveva coperto. Ha mostrato per la prima volta il viso.
LA SENTENZA -I tre giudici, l'avvocato dell'imputato, Rudolf Mayer, e quello delle vittime, assieme agli otto giurati, sono arrivati in aula scortati poco prima dell'inizio dell'udienza. In apertura del processo, l'ingegnere 73enne - accusato di omicidio, stupro, incesto, sequestro e riduzione in schiavitù - ha tenuto il volto nascosto alle telecamere.
L'uomo ha riconosciuto i fatti che gli vengono imputati, tranne per l'omicidio e la riduzione in schiavitù. Il test del dna ha confermato che è lui il padre dei sei figli avuti dalla figlia Elisabeth, rinchiusa per quarto di secolo in uno scantinato, da quando aveva 18 anni. Un settimo, Michael, è morto subito dopo la nascita e Fritzl ha provveduto a bruciare il corpicino nella stufa. E' per lui che l'imputato è accusato di omicidio, reato che gli potrebbe costare l'ergastolo. Oggi Fritzl dovrà nuovamente assistere alle testimonianze della figlia negli estratti video della sua deposizione che durano complessivamente 11 ore. La visione della straziante testimonianza dovrebbe terminare domani o giovedì, secondo la procuratrice, Christine Burkheiser. Il processo dovrebbe durare cinque giorni, il verdetto è atteso per il 20 marzo.
AffartiItaliani